CURIOSITÀ

CHEAT MEAL&CHEAT DAY. COSA NE PENSO?

“Brava Laura, stai facendo un ottimo lavoro! 4 chili persi con una ricomposizione corporea evidente da pliche e centimetri”.
“Sono contentissima! E pure domenica ho mangiato da schifo! Ho iniziato dalla mattina con i dolci e finito la sera con le pizze”…

Ok. Allora sediamoci un attimo e parliamone. Che la tua ricomposizione corporea sia evidente è EVIDENTE. Ma io, da professionista, devo preoccuparmi anche del fatto che tu abbia dei pensieri e degli atteggiamenti positivi nei confronti del cibo e di te stessa/o. Se domenica ti sei abbuffata dalla mattina alla sera, significa che io
HO FALLITO! Ed ho fallito nonostante tu sia dimagrita! Quindi il fatto che il tuo percorso da paziente stia andando bene passa in secondo piano.
Io una risata di fronte a questa affermazione non me la farò mai!
Ovvio che un “attacco di gola” sia perfettamente naturale…

ma se la situazione è ripetitiva è meglio cercare di capirne il motivo. Cerco sempre, al primo incontro, di insegnare che anche se un cibo fa bene, non per forza significa che debba essere mangiato tutti i giorni! E la stessa cosa vale per i junk food: non significa non doverli mangiare mai, significa che ci farebbe meglio non abusarne! È la nostra mentale suddivisione tra cibo permesso e cibo proibito una delle causa di queste abbuffate, perché io le chiamo cosi, non “Cheat Meal” come viene chiamato oggi! Perché il Cheat Meal può essere una pizzata in compagnia seguita da un gelato, può essere una cena per il vostro compleanno senza pensieri, non “tre pizze, poi un pacco di biscotti, poi un gelato, poi una sushata seguita da tre dolci” perché tanto “oggi posso”, “da domani tornerò a regime”… perché chi ragiona così, è lo stesso che domani tornerà “a regime” solo se il peso del giorno dopo sarà uguale a quello di partenza, altrimenti il più delle volte attuerà degli atteggiamenti compensatori. Questo è per me un disturbo alimentare! Magari non ha un nome vero e proprio come l’anoressia, la bulimia o l’obesità o il beange (non parlo di beange eating nel post, attenzione! )Ma io lo classifico tra i disturbi alimentari e credo che andrebbe trattato come tale!

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook
Twitter
WhatsApp

Blog

ALTRE NEWS

Commenti

LASCIA UN COMMENTO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *